La teoria dei buchi

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La Teoria dei Buchi è un concetto centrale nel lavoro sull’Essenza e sulla crescita personale del Diamond Logos. Si riferisce a vuoti interiori che si formano quando aspetti essenziali del nostro essere sono negati, non sviluppati a causa di esperienze infantili traumatiche o mancanza di adeguato rispecchiamento o supporto emotivo da parte dei genitori e ambiante familiare.

Questi “buchi” rappresentano aree in cui la nostra vera essenza è stata oscurata nella nostra coscienza, lasciandoci una sensazione interiore di mancanza o incompletezza.

Gli insegnamenti Diamond Logos ci suggeriscono che, uno dei modi per guarire e realizzare il nostro potenziale, dobbiamo riconoscere e lavorare attraverso questi buchi, riprendendo contatto e reintegrando nel corpo gli aspetti perduti della nostra essenza.

Questo processo coinvolge l’esplorazione delle nostre emozioni, delle nostre credenze e dei nostri schemi di comportamento per comprendere e trasformare le cause profonde di questi vuoti.

Qui di seguito, puoi leggere come A. Hamid. Almaas – co-originatore con Faisal Muqaddam del Diamond Approach – descrive questa teoria in alcuni passaggi dei suoi libri:

Quando nasce un bambino, è praticamente tutto essenza, o puro essere. La sua essenza non è, ovviamente, la stessa essenza di un adulto sviluppato o realizzato. È l’essenza di un bambino – non differenziata, tutta in un grande fascio. Man mano che il bambino cresce, la personalità inizia a svilupparsi come risultato delle interazioni con l’ambiente e soprattutto con i genitori. Poiché la maggior parte dei genitori si identifica con la propria personalità e non con la propria essenza, non riconosce né incoraggia l’essenza del bambino. Quindi, dopo alcuni anni, l’essenza viene effettivamente dimenticata e invece dell’essenza si sviluppa la personalità. L’essenza viene sostituita con varie identificazioni. Il bambino si identifica con l’uno o l’altro genitore, con questa o quell’esperienza e con ogni tipo di nozione di sé. Man mano che il bambino cresce, queste identificazioni, esperienze e nozioni si consolidano e si strutturano come la sua personalità. Il bambino, e più tardi l’adulto, crede che questa struttura sia il suo vero sé. Tuttavia l’essenza era lì fin dall’inizio ed è ancora lì. Sebbene non sia stato visto o riconosciuto e possa addirittura essere stato rifiutato o ferito in molti modi, è ancora lì. Per proteggersi è andato sottoterra, sotto copertura. La copertura è la personalità. Non c’è niente di male nell’avere una personalità. Devi averne una. Non potresti sopravvivere senza di essa. Tuttavia, se consideri la personalità come quello che sei veramente, allora stai distorcendo la realtà. La personalità è composta di esperienze del passato, di idee, di nozioni, di identificazioni. Hai il potenziale per sviluppare una vera individualità, l’essenza personale, che è diversa dalla personalità che copre la perdita dell’essenza. Ma questo potenziale è solitamente assorbito da ciò che chiamiamo il nostro ego, il nostro senso di identità acquisito”.

Ogni volta che un aspetto essenziale manca o viene tagliato fuori dalla propria coscienza, al suo posto risulta una carenza, un buco. Questo buco viene poi colmato da una parte della struttura psichica che somiglia all’aspetto essenziale perduto. Si riempie o si copre la carenza con un aspetto falso al suo posto”.

Buchi essenziali e co-dipendenza nelle relazioni

La teoria dei buchi  può avere un impatto significativo sulle relazioni, specialmente in termini di codipendenza. Quando portiamo con noi buchi interiori, cioè vuoti causati dalla negazione o dalla perdita di aspetti essenziali del nostro essere, tendiamo a cercare nelle relazioni qualcosa che possa colmare quei vuoti.

Questi buchi possono manifestarsi come bisogni emotivi insoddisfatti, insicurezze o carenze di autostima. In una relazione codipendente, entrambe le persone coinvolte spesso cercano di soddisfare i propri bisogni attraverso l’altro, creando una dinamica in cui nessuno dei due individui è veramente indipendente o completo. Questo può portare a una dipendenza reciproca malsana, in cui ogni partner si sente responsabile per il benessere emotivo dell’altro.

Per esempio, una persona con un buco legato alla mancanza di amore e accettazione durante l’infanzia potrebbe cercare incessantemente conferme e affetto dal proprio partner. Dall’altro lato, il partner potrebbe avere un buco legato al bisogno di sentirsi necessario o di essere un salvatore, soddisfacendo il bisogno dell’altro di affetto per sentirsi valorizzato. Questo crea una relazione codipendente, dove entrambi i partner sono incatenati dai loro buchi e non riescono a sviluppare una vera autonomia emotiva.

Il lavoro del Diamond Logos guidandoci alla riconnessione con le nostre qualità essenziali, risolve naturalmente anche le cause della co-dipendenza. Questo percorso di auto-esplorazione ci porta a vivere relazioni più sane e equilibrate, basate su un’autentica connessione piuttosto che su bisogni insoddisfatti e dipendenze emotive.

La teoria dei buchi